Assicurazione D&O: come tutelare il patrimonio personale di manager, amministratori e sindaci.

Ricoprire cariche importanti porta con sé privilegi e vantaggi ma, al tempo stesso, grosse responsabilità e quindi potenzialmente enormi rischi.

Spesso si sente parlare di rischio d’impresa, in genere riferendosi al rischio che corre un imprenditore tale da compromettere, in caso di perdite, il proprio patrimonio con annesso il rischio di fallimento della propria attività. In realtà anche i dirigenti, manager, sindaci e amministratori possono incorrere in un rischio analogo.

Per questo esiste una polizza assicurativa in grado di tutelare il patrimonio dei soggetti interessati: l’assicurazione D&O. Tale polizza è nota come “Polizza per la Responsabilità Civile degli organi di Gestione e Controllo della Società”, in virtù degli art. 2392, 2393, 2394, 2395, 2396 e 2407 del Codice Civile verso le Società, i creditori sociali e nei confronti di Soci e di Terzi. L’obiettivo della polizza D&O è salvaguardare il patrimonio personale di amministratori e organi di controllo dalle richieste di risarcimento danni avanzate da terzi come conseguenza della violazione degli obblighi loro imposti dalla legge e dall’atto costitutivo. È una responsabilità da inadempimento e si configura in una violazione di un obbligo loro imposto, in una creazione di un danno, nella presenza di un nesso di causalità fra violazione e danno. La Polizza assicura Amministratori, Dirigenti e Sindaci che operano per la Società e sono responsabili personalmente e solidamente con il loro patrimonio dei danni causati a terzi in relazione allo svolgimento della propria attività. La copertura è estesa anche ai membri dell’organismo di vigilanza (D.L. 231/200), ai dipendenti responsabili della privacy (196/2003) e ai dipendenti responsabili della sicurezza (81/2008).

Diverso è quanto previsto per le società, le quali non vengono assicurate ma dichiarate indenni nei casi in cui devono riconoscere a loro volta incolumi i propri amministratori da richieste di illeciti avanzate da terzi per il loro operato.

Oggi, in Italia, si registra una crescita esponenziale di polizze D&O ed a ricorrere a questo tipo di assicurazione sono principalmente il settore manifatturiero (70%), bancario/finanziario (60%); wholesale e retail (51%); business service (58%); costruzione (56%); alimentare (42%).

Ma perché assicurarsi?

Il 52% dei casi decide di stipulare un’assicurazione D&O per “prevenire il rischio” mentre il 41% lo fa sotto consiglio di un broker assicurativo come tutela dell’assicurato; il 39% per la paura di conseguire un fallimento, il 34% perché raccomandata da un avvocato ovvero il 33% perché la considera profittevole.

Tutti motivi questi che hanno determinato, negli ultimi tre anni, una notevole crescita dei premi lordi, dal valore di 190 milioni di euro nel 2012, a 240 milioni di euro nel 2016 e si prevede di arrivare a superare quota 255 milioni di euro nel 2020, questo anche come naturale conseguenza dell’aumento del numero di imprese che hanno denunciato un sinistro (da 13 nel 2000 a 1700 nel 2014).

Si tratta, perlopiù, di sinistri in cui l’accusato è chiamato a rispondere, anche penalmente, per liquidazione o fallimento; a risultare più coinvolti sono gli istituti finanziari e le banche, a seguire il settore delle comunicazioni, farmaceutico ed energetico.

In conclusione, la D&O è uno strumento assicurativo che aiuta coloro che rivestono alte cariche amministrative e dirigenziali a prevenire potenziali rischi di danni patrimoniali e a preservare la propria immagine

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